il riflesso dell’asfalto
non so neanche dove porti
ora guida il mio ricordo
susseguirsi di immagini
la tua voce
profonda
fa da colonna sonora ai miei sogni
lontana da casa
lontana dai sogni
rincorro ciò che immaginavo
non so dove sono
e non so dove sei
l’odore dell’asfalto
mi ricorda la carne bruciata nella corsa
e guida questo sogno
di quando eravamo io e te
a rifletterci, poco sobri
nell’umidità di una sera autunnale
le avvisaglie primaverili
mi dicono che quel sogno non tornerà
non mi specchierò più nelle pozzanghere del cuore
con te
mentre parlavamo del futuro
come due bambini a disegnare
sull’umidità delle macchine scure
nella nostra sguaiatezza:
l’adolescenza in una sobria notte
una di quelle come tante altre
che sfidammo vedendoci
nonostante tutto
nonostante la vita
nonostante noi
fossimo stati portati altrove
dove tu non vuoi
strinata la mia anima
crepita
il dolore si irradia
nel tempo di un respiro
soffocato e nascosto tra la gente
quando, per sbaglio
un asfalto
mi riporta da te
e al tuo sogno
che era nostro
Un sogno era, uno solo diUrania è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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